Il teatro come testimonianza; un'esperienza a tu per tu con Primo Levi

Taleb Giulia classe 5^C ci racconta:

Al teatro G. Magnani di Fidenza, il 5 dicembre, si è tenuta l'esibizione del giovane performer Andrea Argentieri, a cui è stato conferito il premio UBU 2019 come miglior attore under 35, intitolata "Se questo è Levi".
Un'esperienza a dir poco avvincente e interattiva per i giovani spettatori di alcune scuole superiori della città, che hanno interagito in modo diretto con l'artista, il quale si è immedesimato nello scrittore Primo Levi, assumendone le principali caratteristiche.
L'esibizione teatrale ha previsto un'interazione basata sui quesiti posti dai ragazzi e sulle risposte dell'attore, facendo così emergere indirettamente la testimonianza della tragica esperienza nei lager in maniera lucida e rigorosa.
Nel corso dello spettacolo si parla della deportazione di Levi, della cattiveria umana e di alcuni piccoli dettagli difficili da dimenticare per la loro profondità, come il pianto di un neonato tra le braccia della madre durante il viaggio in treno verso il campo di concentramento.
Con l'avanzare del discorso dell'interprete emerge un'intima riflessione concretizzata nel silenzio del pubblico, colpito sia dalla bravura dell'attore che dalla profondità delle sue parole, comunque invariate da quelle pronunciate da Primo Levi durante un'intervista avvenuta proprio in una scuola.
Questa è la potenza della testimonianza e della memoria; la sensibilizzazione dell'altro per concretizzare l'esperienza e il ritratto d'autore.


Lo secco Vanessa 5^C ci racconta:

Lunedì 5 dicembre 2022 sono andata insieme alla mia classe e alla Professoressa Visintin Melissa al teatro Magnani (Fidenza), per un progetto organizzato da Fanny & Alexander. L’attore che ha interpretato la parte di Primo Levi è Andrea Argentieri.
Ci hanno consegnato un foglio con delle domande da fargli e sono le stesse che hanno fatto a Primo Levi nell’intervista di Rai cultura del 1981.
Tramite lo spettacolo “se questo è Levi”, l’attore ha deciso di vestire i panni di Levi sia con la voce, con la gestualità, posture e discorsi in prima persona.
Levi voleva far riflettere sul fatto che nella vita niente è scontato, non bisogna mai sottovalutare nulla, perché noi di oggi abbiamo avuto la possibilità di crescere sotto un tetto con la famiglia; ma non si potrà mai dimenticare il dolore di altre persone che non l’hanno avuta. Migliaia di uomini e donne uccisi ogni giorno senza pietà.
Tutto questo per far capire che l’uomo come può essere buono e fragile, può arrivare anche ad essere crudele, senza sentimenti.
Io sono d’accordo con il pensiero dell’autore: è impossibile dimenticare la sofferenza che hanno dovuto subire queste famiglie e non sapendo quando fosse il proprio turno per morire.
Ad oggi, ogni anno viene ricordato il giorno della memoria, per ricordare, onorare le vittime dell’olocausto.

Allegati

Locandina spettacolo.pdf